Giappone


Continente:Asia
Capitale: TOKYO
Popolazione: 128.000.000
Superficie: 372.824 Km2
Fuso orario: +8h rispetto all’Italia; +7h quando in Italia vige l’ora legale.
Lingue: giapponese, inglese (molto poco diffuso, soprattutto fuori delle grandi città)
Religioni: La religione è prevalentemente buddista e shintoista e in una piccolissima percentuale cristiana.
Moneta: Yen (JPY)
Prefisso telefonico per l’Italia: per effettuare una chiamata internazionale dal Giappone in Italia da telefono fisso, il numero da comporre prima del prefisso internazionale (39) varia a seconda della compagnia che si intende utilizzare (in Giappone le compagnie private sono moltissime). I prefissi più utilizzati sono: 001+39; 061+39; 0033010+39 seguiti dal numero telefonico italiano comprensivo di prefisso. Anche per quel che riguarda i telefoni cellulari, il numero da comporre prima del prefisso internazionale varia a seconda della compagnia utilizzata (le più comuni sono DOCOMO, SOFTBANK e AU). E’ quindi necessario prendere informazioni in merito presso i punti vendita del cellulare acquistato o noleggiato.
Prefisso telefonico dall’Italia: 00 81 + il prefisso della città senza lo zero.
Ambasciata d’Italia a TOKYO:
2-5-4 Mita, Minato-ku
Tokyo 108-8302, Japan
Prefisso telefonico per Tokyo: +813
Tel.: +81 3 34535291
Fax: +81 3 34562319
Cell. di reperibilità per emergenze attivo nelle ore di chiusura degli Uffici: 090 3908 1006

Suddiviso in otto regioni geografiche (Hokkaido, Tohoku, Kanto, Chubu, Kansai-Kinki, Chugoku, Shikoku, Kyushu) e in 47 prefetture o loro equivalenti, includendo Okinawa che fu restituita al Giappone dagli Stati Uniti nel 1972, il Giappone è caratterizzato da una forte contrapposizione fra zone rurali, sempre meno abitate, e zone urbane che, nel corso del Novecento soprattutto, hanno avuto un eccezionale sviluppo. Ogni prefettura è amministrata da un governatore elettivo e da un’assemblea; ogni municipalità all’interno delle prefetture ha una propria assemblea legislativa, composta da rappresentanti eletti a suffragio universale; le municipalità hanno poteri piuttosto vasti: sono competenti in materia di istruzione e possono imporre tributi. Le aree urbanizzate si concentrano lungo le coste dove le città sono sorte in corrispondenza delle zone pianeggianti e coltivabili, sviluppandosi poi come centri portuali e industriali. Nel Honshu la successione delle città costiere sul lato del Pacifico è ininterrotta, al punto da poter parlare di un’unica grande conurbazione o di megalopoli, estesa da Tokyo-Yokohama sino a Osaka, e comprendente diverse città plurimilionarie, per un totale di oltre 25 milioni di abitanti. La città maggiore è Tokyo, centro finanziario e commerciale del paese; l’agglomerato urbano raggiunge quasi i dodici milioni. Altre grandi città sono: Yokohama, porto e cantiere navale di primaria importanza, nonché centro dell’industria chimica, metallurgica, petrolifera e della produzione di macchinari; Osaka, importante porto e scalo aeroportuale, nonché tra i principali centri finanziari del paese; Nagoya, centro industriale che si distingue per le porcellane, i tessili e la ceramica; Kyoto, la capitale storica, nota soprattutto per le attività nel campo della produzione di oggetti d’arte, tra cui la tessitura e la stampa della seta; e Kobe, importante porto, sede di cantieri navali e nodo della rete dei trasporti. Vi sono poi più di 75 città con una popolazione superiore ai 250.000 abitanti.
Prefetture in Giappone:
Le prefetture del Giappone sono le 47 suddivisioni subnazionali giurisdizioni(in Giapponese Todōfuken).
Ecco le prefetture aggiornate al 2008:

Ecco in ordine Prefettura,Capitale e Regione:
1)Aichi=Nagoya(Capitale)>Regione=Chūbu
2)Akita=Akita(Capitale)>Regione=Tōhoku
3)Aomori=Aomori(Capitale)>Regione=Tōhoku
4)Chiba=Chiba(Capitale)>Regione=Kantō
5)Ehime=Matsuyama(Capitale)>=Regione= >Shikoku
6)Fukui=Fukui(Capitale)>Regione=Chūbu
7)Fukuoka=Fukuoka(Capitale)>Regione=Kyushu
8)Fukushima=Fukushima(Capitale)>Regione= Tōhoku
9)Gifu=Gifu(Capitale)>Regione=Chūbu
10)Gunma=Maebashi(Capitale)>Regione= Kantō
11)Hiroshima=Hiroshima(Capitale)>Regione= Chūgoku
12)Hokkaido=Sapporo(Capitale)>Regione= Hokkaidō
13)Hyogo=Kobe(Capitale)>Regione=Kinki
14)Ibaraki=Mito(Capitale)>Regione= Kantō
15)Ishikawa=Kanazawa(Capitale)>regione= Chūbu
16)Iwate=Morioka(Capitale)>Regione= Tōhoku
17)Kagawa=Takamatsu(Capitale)>Regione= Shikoku
18)Kagoshima=Kagoshima(Capitale)>Regione= Kyushu
19)Kanagawa=Yokohama(Capitale)>Regione= Kantō
20)Kōchi=Kōchi(Capitale)>Regione= Shikoku
21)Kumamoto=Kumamoto(Capitale)>Regione=Kyushu
22)Kyōto=Kyōto(Capitale)>Regione= Kinki
23)Mie=Tsu(Capitale)>Regione=Kinki
24)Miyagi=Sendai(Capitale)>Regione=Tōhoku
25)Miyazaki=Miyazaki(Capitale)>Regione=Kyushu
26)Nagano=Nagano(capitale)>Regione= Chūbu
27)Nagasaki=Nagasaki(Capitale)>Regione= Kyushu
28)Nara=Nara(Capitale)>Regione= Kinki
29)Niigata=Niigata(Capitale)>Regione= Chūbu
30)Ōita=Ōita(Capitale)>Regione= Kyushu
31)Okayama=Okayama(Capitale)>Regione= Chūgoku
32)Okinawa=Naha(Capitale)>Regione= Kyushu
33)Ōsaka=Ōsaka(Capitale)>Regione= Kinki
34)Saga=Saga(Capitale)>Regione= Kyushu
35)Saitama=Saitama(Capitale)>Regione= Kantō
36)Shiga=Ōtsu(Capitale)>Regione= Kinki
37)Shimane=Matsue(Capitale)>Regione=Chūgoku
38)Shizuoka=Shizuoka(Capitale)>Regione=Chūbu
39)Tochigi=Utsunomiya(Capitale)>Regione= Kantō
40)Tokushima=Tokushima(Capitale)>Regione= Shikoku
41)Tokyo=Shinjuku(Capitale)>Regione= Kantō
42)Tottori=Tottori(Capitale)>Regione= Chūgoku
43)Toyama=Toyama(Capitale)>Regione= Chūbu
44)Wakayama=Wakayama(Capitale)>Regione=Kink
45)Yamagata=Yamagata(Capitale)>Regione= Tōhoku
46)Yamaguchi=Yamaguchi(Capitale)>Regione= Chūgoku
47)Yamanashi=Kofu(Capitale)<Regione=Chūbu
MORFOLOGIA:

L’arcipelago giapponese è al largo delle coste orientali asiatiche, fra il mar del Giappone a ovest, il mar cinese orientale a sud-ovest e l’oceano pacifico a nord; è formato da quattro isole principali (da nord a sud: Hokkaido, Honshu, Shikoku, Kyushu) e da 3400 isole minori e isolotti, che formano un arco lungo circa 3000 km che si apre verso nord-ovest. Il territorio giapponese è prevalentemente montuoso, le poche pianure si trovano sulla costa. Le montagne formano l’ossatura di tutto il paese. Il sistema principale è costituito dalle Alpi Giapponesi situate al centro di Honshu a cavallo di una fossa tettonica. Molte vette sfiorano i 3000 metri e hanno forme spigolose (la vetta più alta è il monte Fuji-yama 3776m) Le pianure sono situate lungo la costa o lungo le vallate interne. La pianura Kanto è la più vasta del Giappone. Il luogo, inoltre, è ad altissimo rischio sismico; quindi, sono quasi quotidiani e molto frequenti, terremoti e maremoti, che spaventano sempre di più la popolazione. Vivere in quest’isola è molto complicato, perché bisogna tenere conto anche delle conseguenze pericolose che possono accadere.
Geografia fisica

Le isole che formano il Giappone costituiscono la parte emersa di una grande catena montuosa, in origine appartenente al continente asiatico, dalla quale si staccarono nell’era cenozoica. La lunga e stretta isola principale, Honshu, ha un’ampiezza massima inferiore ai 322 km: in nessun punto del Giappone la distanza dal mare supera i 161 km. Il litorale del Giappone, molto lungo in proporzione alla superficie totale del paese, si estende, con numerose baie e insenature, per 29.750 km. Le coste sul Pacifico sono in prevalenza frastagliate, in conseguenza dell’azione erosiva delle maree e di violente tempeste. La costa occidentale di Kyushu, sul mar Cinese orientale, rappresenta la parte più irregolare del litorale giapponese. Qualche insenatura navigabile si trova sulla costa orientale sopra Tokyo, ma è a sud dell’omonima baia che sono situati molti dei più importanti porti e baie del Giappone. Tra Honshu, Shikoku e Kyushu si trova il Mare interno, disseminato di isole e collegato all’oceano Pacifico e al mare del Giappone da tre esigui stretti raramente colpiti dalle tempeste oceaniche. La linea costiera occidentale, che s’affaccia sul calmo mare del Giappone, è relativamente poco articolata e ha un’estensione inferiore ai 4.830 km; sole insenature rilevanti sono la baia di Wakasa e la baia di Toyama nell’Honshu. Il territorio, molto irregolare, è caratterizzato dal succedersi di alte montagne e vallate profonde, con pianure alluvionali di limitata estensione poste sui fondivalle e presso gli sbocchi costieri dei fiumi. A causa di questa frammentazione delle aree pianeggianti, il terreno coltivabile è pari a circa solo il 13% della superficie totale del paese. La caratteristica dominante del territorio giapponese è dunque rappresentata dai rilievi, che fanno parte di un unico allineamento montuoso, diviso in diverse catene. I due versanti del rilievo, che attraversa le isole in direzione nord-sud, digradano verso la costa, dove formano baie e insenature portuose. A nord, l’isola di Hokkaido è attraversata da una fascia vulcanica che, partendo dalle Curili, attraversa l’isola, ricomparendo, al di là dello stretto di Tsugaru, nell’isola di Honshu in due file parallele. La catena minore, che si allunga interamente nel nord-est, separa la valle del fiume Kitakami dall’oceano Pacifico. La catena principale si estende invece verso sud-ovest, dove incontra una massa montagnosa che circonda l’altopiano del fiume Shinano, per formare una cintura di montagne, le più alte del Giappone, che attraversano la parte più selvaggia dell’isola. L’altezza massima, 3.776 m, è rappresentata dal monte Fuji, un vulcano in fase di quiescenza situato nei pressi di Yokohama.
Monte Fuji:
Questo magnifico monte,costituisce uno dei soggetti preferiti dell’arte giapponese per la sua altezza incomparata, la forma singolare e l’eccezionale bellezza. Per i giapponesi rappresenta uno degli elementi territoriali di maggior carica simbolica, sia perché è il vertice dell’arcipelago, sia perché è un vulcano, sia perché la sua ascensione è una sorta di sacra iniziazione alla conoscenza della natura. Tra le catene che formano la massa montagnosa centrale è quella che per la sua imponenza e per la maestosità del suo paesaggio è conosciuta come Alpi giapponesi; la cima più alta di questa catena è il monte Hida (3190 m). Diverse catene montagnose si elevano anche sulle isole di Hokkaido (dove la cima più alta è il monte Asahi-dake di 2.290 m), Shikoku (il monte Ishizuchi con 1.982 m è il più alto della zona) e Kyushu (dove i rilievi sono di altezza inferiore). A testimonianza dell’intenso vulcanismo che, insieme alla forte instabilità sismica, ha caratterizzato la formazione geologica del paese, sul territorio giapponese sorgono ancora circa 200 vulcani, una cinquantina dei quali tuttora attivi, mentre numerosissime sono le sorgenti termali. Le zone pianeggianti più estese, situate perlopiù intorno ai corsi inferiori dei principali fiumi e lungo la costa, si trovano nel Hokkaido: lungo il corso del fiume Ishikari nella parte occidentale dell’isola, lungo il fiume Tokachi a sud-est e intorno alle città di Nemuro e Kushiro sulla costa centrorientale. Nel Honshu vi sono diverse zone pianeggianti; le maggiori sono la piana di Osaka, all’interno della zona del Kansai, dove sorgono le città di Kobe, Kyoto e Osaka; quella del Kanto, dove si trovano Tokyo e Yokohama; Nagoya è la principale città della piana di Nobi. In Kyushu la pianura più estesa è quella di Tsukushi.
In Giappone è presente una grande varietà di tipi di vegetazione che passa dalla sub artica a quella tropicale. La foresta copre circa il 70% del territorio; il Giappone, infatti, è al secondo posto come percentuale di verde dopo la Finlandia.

Nelle zone di media montagna (RACHY C.) e in quelle costiere (AGA C.) si trovano foreste temperate, mentre nelle zone montuose sono situate le foreste boreali di conifere. Tra i 400 e i 1500 metri si trova spesso la brughiera giapponese (Hara): un insieme di conifere.
Il Giappone è uno Stato insulare dell’Asia orientale.
Situato nell’Oceano Pacifico, si trova ad est di Mar del Giappone, Cina, Corea del Nord, Corea del Sud e Russia; e si snoda dal Mare di Ohotsk nel nord, fino al Mar Cinese orientale e Taiwan nel sud. I caratteri che compongono il nome del Giappone significano “origine del sole”, ed è questo il motivo per cui è spesso identificato come la terra del Sole nascente o il Paese del Sol levante.
Il Giappone è un arcipelago composto da oltre 3000 isole; le 4 isole più grandi sono: Honshū, Hokkaidō, Kyūshū e Shikoku, che da sole rappresentano circa il 97% della superficie terrestre del Giappone. Molte isole sono montagne, alcune di origine vulcanica; per esempio, la vetta più alta del Giappone, il Monte Fuji è un vulcano attivo. Con una popolazione di circa 128 milioni di individui, il Giappone risulta essere la decima nazione più popolosa al mondo.
FAUNA

In rapporto a una flora tanto rigogliosa, la fauna giapponese può apparire scarsa; nel paese abitano tuttavia diverse specie di mammiferi (tra cui l’endemico roditore Apodemus speciosus), molte specie di uccelli e una nutrita varietà di rettili, anfibi (fra cui è particolare la salamandra gigante del Giappone, che può raggiungere il metro e mezzo di lunghezza) e pesci. Non mancano neppure i primati, tra cui le scimmie, rappresentate dalla famiglia dei cercopitecidi, che popolano le isole di Honshu e Shikoku, e una specie di macaco.
Ciliegio:

Grazie alla temperatura calda e umida dell’estate, il Giappone ha una flora varia e rigogliosa che conta più di 4500 specie di piante. Fra le piante fiorite va menzionato innanzitutto il ciliegio, che fiorisce a inizio primavera: è il fiore nazionale e costituisce un motivo ricorrente nell’arte e nella cultura giapponese; in aprile, le colline si ricoprono invece dei colori delle camelie e delle azalee e, all’inizio di maggio, delle peonie, uno dei fiori più coltivati. Il loto è in fiore in agosto, mentre in novembre uno dei più famosi festival floreali giapponesi celebra il crisantemo, fiore che rappresenta l’emblema della famiglia imperiale. Tra gli altri fiori si ricordano l’anagallide, la campanula, il gladiolo e diverse varietà di gigli. Tra gli alberi predominano le conifere; diffuso è il cedro giapponese, detto sugi, che può raggiungere i 46 m d’altezza, il larice e diverse varietà di abete. Nel Kyushu, nel Shikoku e nel Honshu meridionale si trovano alberi come il bambù, l’albero della canfora e il fico d’India; la pianta del tè e della cera vegetale sono coltivate nella zona centrale del Honshu e in tutta l’area meridionale del paese. Nel Honshu centrale e settentrionale crescono alberi tipici della zona temperata, come il faggio, il salice, il castagno, oltre a diverse conifere; vi è diffusa inoltre una coltura estensiva della pianta della lacca e del gelso; molto comuni sono anche il cipresso, il tasso, l’agrifoglio e il mirto. La vegetazione del Hokkaido è di tipo subartico, più o meno simile a quella della Siberia meridionale, con una diffusa presenza di abeti e larici; ma nelle zone più temperate si trovano l’ontano, il pioppo e il faggio. In Giappone è praticata una forma pressoché unica di giardinaggio decorativo, con la riproduzione stilizzata e in scala ridotta di paesaggi naturali. Vengono inoltre coltivati alberi nani, i bonsai, che grazie a un’abile e continua potatura, non superano i 30 cm d’altezza.
IDROGRAFIA

Data la particolare conformazione stretta e allungata delle isole giapponesi non possono esistere grandi bacini idrografici e i fiumi, che disvolgono il loro corso dallo spartiacque alla costa, sono generalmente brevi. Essi, inoltre, rigonfi durante il disgelo primaverile o le piogge estive, diventano esigui corsi d’acqua durante la stagione asciutta; la scarsa profondità e le frequenti rapide ne permettono poi la navigazione unicamente a imbarcazioni molto leggere. Il fiume più lungo è lo Shinano, nel Honshu, un corso di circa 370 km; sull’isola altri fiumi importanti sono il Tone, il Kitakami, il Tenryu e il Mogami. Tra i principali fiumi del Hokkaido vi sono l’Ishikari, secondo fiume giapponese per estensione del bacino, oltre al Teshio e al Tokachi. Il Yoshino è il maggiore fiume dello Shikoku. Numerosi sono i laghi, alcuni formati da sbarramenti delle valli fluviali; in gran parte sono situati in montagna, dove spesso sono diventati luoghi di soggiorno estivi. Il principale è il Biwa, nel Honshu, esteso per circa 685 km2.
Demografia:

Il Giappone ha una popolazione di 127 770 794 abitanti. Avendo una superficie di 372.824 km² ha una densità abitativa di circa 343 abitanti/km², di quasi sette volte superiore alla media mondiale. La popolazione è distribuita in megalopoli, la maggiore delle quali ha il suo centro nella capitale Tōkyō. Quest’ultima ospita 8 535 792 abitanti nella prefettura omonima, ma il tessuto urbano ininterrotto che la collega alle città circostanti conta più di 35 milioni di abitanti.
I principali gruppi etnici in Giappone sono: 99,4% Giapponesi e 0,6% altri, prevalentemente Coreani (il 40,4% dei non-Giapponesi), Cinesi e Filippini.
Le religioni principali sono lo Shintoismo e il Buddismo con il 90,8%; i cristiani sono una minoranza di 1,2% e le altre religioni con l’8%.[19] Vi sono piccole comunità di musulmani, perlopiù immigrati. La religione in Giappone tende verso il sincretismo. Va comunque detto che i giapponesi non considerano il matrimonio come un atto totalmente religioso, ed amano celebrare più di un rito, di solito il primo ed ufficiale di stampo buddista/shintoista, ed un secondo di modello cristiano/occidentale. Molte coppie tendono a spostarsi all’estero proprio per ufficiare questo secondo rito, soprattutto nelle chiese o municipi europei, in isole del Pacifico (in particolare le Hawaii) o in California.
Il tasso di mortalità è fra i più bassi al mondo (9.54/1000 ab), ma il tasso di natalità altrettanto limitato (7.64/1000 ab) determina una diminuzione effettiva della popolazione e un suo progressivo invecchiamento. Già oggi un giapponese su quattro ha più di 65 anni, e si stima che nel 2050 questo rapporto salirà ad un terzo.
Clima:

Il clima del Giappone è generalmente temperato ma varia a volte in modo sensibile da nord a sud. La stagione delle piogge inizia a maggio ad Okinawa. Fondamentalmente è possibile dividere l’arcipelago in sei distinte zone:
Hokkaidō – situata all’estremo nord della regione, ha inverni rigidi ed estati fresche con clima prevalentemente montano. Le precipitazioni sono normali, tranne in inverno in cui le isole vengono solitamente sepolte dalla neve.
Mar del Giappone – ad ovest, in inverno vi sono forti nevicate causate dai venti che in estate espongono a brezze fresche la regione. In ogni caso le temperature possono raggiungere a volte picchi elevati (tipico delle regioni toccate dal Föhn).
Isola centrale – clima tipico delle parti più interne delle isole, con forti sbalzi di temperatura dall’estate all’inverno e dal giorno alla notte. Poche precipitazioni.
Seto Naikai – la zona marina tra Honshū, Shikoku e Kyūshū viene riparata dai monti Chūgoku e Shikoku dai venti caratterizzando l’area con un clima particolarmente mite durante tutto l’anno.
Oceano Pacifico – la costa est in cui gli inverni sono rigidi con poche precipitazioni e estati calde e afose.
Isole a sud ovest – zona caratterizzata da un clima subtropicale con inverni caldi e estati torride. Le precipitazioni sono abbondanti e sovente si abbattono tifoni.
Economia:

A partire dal 1868 iniziò la prima espansione economica del Giappone, grazie all’imperatore Meiji. Il Paese adottò le idee anglosassoni del libero mercato, molti giapponesi iniziarono a studiare all’estero e viceversa. In quel periodo sorsero alcune delle maggiori aziende del Paese, che così già all’inizio del Novecento divenne il più sviluppato dell’Asia.
Dopo la seconda guerra mondiale il Giappone fu protagonista di un “miracolo economico”: il suo prodotto interno lordo crebbe in media del 10 per cento negli anni sessanta, del 5 per cento nei settanta e del 4 negli ottanta. La crescita rallentò fortemente negli anni novanta, con lo scoppio della bolla speculativa e l’emersione di alcune debolezze locali sul mercato interno, in politica, nei settori bancario e finanziario e nei conti pubblici (il debito pubblico giapponese ammonta al 189 per cento del PIL. Il Paese tentò anche di riprendersi leggermente, almeno fino al collasso delle dot com nel 2000. Dopo il 2005 l’economia ha ricominciato a crescere del 2,8 per cento, fino a punte del 5,5 negli anni immediatamente successivi, più degli Stati Uniti e dell’Unione Europea.
Oggi il Giappone è la seconda potenza economica dell’Asia, e la terza al mondo dopo Stati Uniti e Cina, sia per PIL nominale che a parità di potere d’acquisto. Attualmente è un Paese postindustriale, in cui due terzi del reddito provengono dal terziario (banche, assicurazioni, settore immobiliare, commercio, trasporti, comunicazione, costruzioni, intrattenimento). L’industria è tra le più imponenti ed avanzate al mondo, ed è dominata da due settori chiave, la produzione di automobili e l’elettronica di consumo, seguite dai settori siderurgico, chimico, farmaceutico, della gomma, petrolchimico, cantieristico, motociclistico, microelettronico, videoludico, tessile, alimentare, del legno, dei laterizi, del tabacco e degli strumenti musicali. Nel Paese si trovano sia grandi multinazionali (Toyota, Honda, Sony, Panasonic, Toshiba, Sharp, Canon, Nintendo, Bridgestone, Japan Tobacco, NTT, Nippon Steel, Nippon Oil)sia piccole e medie aziende. Inoltre hanno sede alcune delle maggiori banche mondiali, e la Borsa di Tokyo, seconda al mondo per capitalizzazione. Più limitato è il ruolo dell’agricoltura (riso, té, patate, ortaggi) e dell’allevamento, mentre la pesca locale è seconda al mondo dopo quella della Cina.
Nel 2001 il Giappone contava su una popolazione attiva di 67 milioni di persone, e solo il 4 per cento degli adulti è disoccupato. Nonostante il reddito pro capite dei giapponesi sia ancora 19º al mondo e il salario orario sia il più alto in assoluto, il paese deve fare i conti con l’aumento della povertà (20 milioni di persone).
Le esportazioni del Giappone ammontavano a 4210 dollari pro capite nel 2005, e sono rappresentate in primo luogo da automobili e prodotti elettronici. I suoi principali clienti sono: Stati Uniti 22.8%, Unione Europea 14.5%, Cina 14.3%, Corea del Sud 7.8%, Taiwan 6.8% ed Hong Kong 5.6%. Il Paese importa soprattutto materie prime agricole e minerarie, da: Cina 20.5%, Stati Uniti 12.0%, Unione Europea 10.3%, Arabia Saudita 6.4%, Emirati Arabi Uniti 5.5%, Australia 4.8%, Corea del Sud 4.7%, Indonesia 4.2%.
Arte e Musica:

Con l’arrivo della civiltà occidentale non si può più parlare di un’arte autonoma, ma l’arte giapponese si inserisce vigorosamente nelle più moderne correnti artistiche, specie architettoniche.
Per quanto riguarda le arti tradizionali giapponesi, che sono tutte permeate dalla filosofia Zen, esse hanno costituito per secoli un unicum che non ha corrispondenza in occidente. Sono giunte fino a noi pressoché intatte e sono tuttora vive e vitali. Sono praticate in tutto il mondo da decine di migliaia di persone ed hanno costituito un vettore essenziale della conoscenza all’estero della cultura giapponese. Tutte sono fondate sul principio della “via” (dō) cioè su un cammino interiore da percorrere per giungere all’illuminazione. Ma al di là della loro valenza filosofica, hanno comunque un contenuto estetico che può essere percepito autonomamente. Queste forme espressive costituiscono il nucleo più autentico della cultura giapponese e ad esse i giapponesi sono stati e sono molto legati. Elemento costante e centrale di esse è la rappresentazione istantanea della bellezza, espressa, il più sinteticamente possibile, con il segno, la forma o il gesto. Le più note sono: il cha no yu (o sadō) la via del tè, l’ikebana (o kadō) la via dei fiori, lo shodō la via della calligrafia, il ko-do la via dell’Incenso.
Una menzione a parte per la corrente artistica del Mono-Ha, originatasi sul finire degli anni sessanta, per mano di un gruppo di artisti concentratisi sull’aspetto effimero e impermanente di oggetti ed eventi, messi in relazione allo spazio, all’uomo ed alla realtà.
Per molto tempo i musicisti giapponesi si sono nutriti di elementi prevalentemente germanici; dopo la prima guerra mondiale i favori si sono, invece, volti sempre più verso la musica francese ed italiana. Successivamente con l’avvento della globalizzazione anche i giapponesi si sono scoperti anglofili, imitando la musica pop e rock d’oltre oceano e cantando in inglese.
Sono nati così negli anni ottanta due filoni (interconnessi al punto che spesso si contaminano l’un l’altro) che vengono definiti:
J-pop (legato soprattutto al fenomeno delle idol)
J-rock (che si suddivide a sua volta in diverse sotto categorie)
Gastronomia Giapponese


La cucina giapponese è famosa in tutto il mondo per la sua particolarità prelibatezza ed anche x la sua estetica(colorata e vivace).
Di solito gli ingredienti principali sono il riso, cotto a vapore, il pesce, molto spesso crudo, e le verdure, di solito cotte in modo da risultare croccanti al palato.
Non è previsto l’utilizzo di coltello e forchetta ma solo di bacchette chiamate Hashi.
Nella cucina giapponese si utilizza come base per le ricette il riso, che viene solitamente cotto a vapore utilizzando degli appositi bollitori elettrici. Il riso risulta essere unito ma non colloso, dopo la bollitura o la cottura a vapore, viene mescolato con dell’aceto di riso per fare in modo che i chicchi stiano facilmente assieme.
In tavola vengono portati contemporaneamente tutti i cibi, slegandosi dalla separazione tra primo, secondo, contorno, frutta tipicamente occidentale, e molti piatti sono conviviali, nel senso che vengono cotti oppure si attinge tutti da un piatto centrale.
Oltre al riso vengono utilizzate molte verdure cotte che al palato risultano essere molto croccanti.
Ecco alcune pietanze made in japan:
Asa gohan=Colazione del mattino. Tradizionalmente al mattino si mangiano cibi salati. È un pasto più simile alla colazione britannica breakfast che alle colazioni all’italiana,con verdure sottaceto o in salamoia, polpo o pesce secco. Ciò che comunque non può mai mancare è il riso, cotto per assorbimento d’acqua e privo di qualsiasi condimento, servito in una scatola laccata con coperchio che lo mantiene caldo.

Bento (Obento) =è un pasto da asporto, tradizionalmente composto da riso bianco, pesce o carne e verdure in salamoia o cotte.

Donburi =È il tipico piatto unico casalingo, veloce da preparare e molto sostanzioso. Ha molte varianti. Quella della foto è Oyako donburi (letteralmente “genitori e figli”). Si prepara cuocendo, in brodo dashi, del pollo con salsa di soia e mirin o sakè. Quando la cottura è ultimata si aggiungono uova sbattute e quando anch’esse sono a cottura si versa il tutto in una grossa ciotola con riso già cotto, caldo.

Katsudon =Una delle numerosi varianti del donburi, preparato in una scodella con una base di riso, uovo e tonkatsu cioè pezzi di cotoletta di maiale panata e fritta.
Oden =Un piatto che prevede la cottura di vari ingredienti (come daikon, konnyaku, uova, ganmodoki, ecc.) in un brodo fatto col tonno secco o con le alghe konbu, e insaporito con la salsa di soia. L’oden di Tokyo, chiamato anche “Kanto-daki”, è noto per il suo sapore forte. Esistono numerosi ingredienti da cui poter scegliere. Tra le spezie utilizzate per condire l’oden vi è il “neri garashi”, una pasta piccante ricavata mescolando farina di senape ed acqua.
Okonomiyaki =Paragonabile alla nostra pizza, la base è un impasto di farina e cavolo che viene cotta tipicamente alla piastra, chiamata teppan, ovvero piastra di ferro calda. Può essere composta da verdure e carne, con uova e salsa di soia, che si cuoce su una piastra direttamente al tavolo o al bancone. È il piatto tipico di Osaka e del Kansai. Letteralmente significa “cucina come preferisci”. Si possono infatti trovare molti ristoranti, dove viene lasciata libera scelta al cliente su come comporre la pietanza a proprio gusto, scegliendo tra una grande varietà di ingredienti come carne, frutti di mare e verdure, da intingere poi nell’ingrediente principale, costituito da una pastella di cavolo verza e altre verdure, per formare così una specie di frittata da cuocere sulla piastra. Viene condito con una salsa per okonomiyaki e può essere ricoperto con salsa di soia, maionese, ao-nori (alghe essiccate), scaglie di pesce e quant’altro suggerisca il proprio gusto personale. L’okonomiyaki di Hiroshima utilizza anche soba o udon.
Soba =Spaghettini di grano saraceno che si possono gustare caldi in brodo oppure freddi come nella foto (zaru soba), serviti nell’apposito contenitore quadrato di bambù. In quest’ultima versione si gustano dopo averli immersi in una salsa a base di soia, cipolline e uovo. La cha-soba è una variante in cui la farina di grano saraceno è impastata con tè verde.
Yakitori =Spiedini di pollo. In Giappone nei ristoranti di Yakitori sul menu è possibile trovare pressoché ogni parte del pollo. È quindi possibile ordinare spiedini composti unicamente da parti di coscia, petto, cartilagine, pelle ecc. A seconda della parte desiderata e del tipo di preparazione il prezzo è più o meno elevato.

Yakiniku =Piccole fettine di carne, tipicamente suina e bovina, cotte su una griglia direttamente al tavolo.

TURISMO IN GIAPPONE
TURISMO A TOKIO
Tokyo è una fra le metropoli più suggestive del mondo: una vastissima città che racchiude edifici iper moderni ed antichi templi e locali alla moda.
Tōkyō propone molti luoghi interessanti per i turisti provenienti da tutto il mondo, sia in ambito culturale e sportivo. Nell’arco dell’anno la città ospita innumerevoli festival, eventi mondani e sfilate. A Tōkyō sono presenti molti templi, teatri, musei e concerti.
Tōkyō è una città fatta di numerosi nuclei urbani sviluppatisi intorno ad una stazione ferroviaria. La capitale giapponese è uno sterminato assembramento di quartieri, ognuno avente un proprio centro, che è solitamente la sua maggiore stazione ferroviaria. Ecco perché non si può parlare del “centro di Tōkyō” se non da un mero punto di vista geografico: Tōkyō ha tanti centri quante sono le sue grandi stazioni, che fungono da luogo d’incontro, di socializzazione, ma anche di shopping e di ristorazione. Orientarsi a Tōkyō è impossibile senza avere chiaro il quadro delle sue linee ferroviarie: la capitale ruota infatti attorno alla Yamanote-sen o Yamanote Line, una sorta di circonvallazione ferroviaria che descrive un percorso circolare con 29 stazioni, percorribile in circa un’ora. Ma non è l’unica, ci sono infatti anche molte altre linee: Tōkyō ha un sistema di trasporti vastissimo e ci sono più di 7 compagnie che gestiscono i trasporti su rotaia.
Ora di seguito descriverò alcune delle mete turistiche più famose a Tokio:
1)Disneyland =Il Disneyland di Tokyo è il primo aperto in tutta l’Asia, e uno dei più grandi al mondo, inaugurato nel 1993. Il parco dei divertimenti è situato nel complesso del Tokyo Disney Resort


2)Hamarikyu Gardens=I Hamarikyu gardens sono ampi e tranquilli giardini alle periferie del quartiere Ginza, non molto lontani dagli alti grattacieli di Shiodome.


3)Nikko National Park =Il Nikko National Park si trova nella prefettura di Tochigi di cui Nikko è il villaggio più inserito nella natura.


4)Akihabara=
Akihabara è il centro dell’elettronica del Giappone illuminato dal neon e ricco di negozi specializzati. La zona è conosciuta con il nome di Electric City, la Città Elettrica;è il più grande quartiere dell’elettronica del Giappone. Qui si trovano oltre 600 negozi che vendonocomputer, elettrodomestici, fotocamere e qualsiasi altro oggetto elettronico immaginabile.



5)Asakusa=Asakusa è il quartiere situato nella zona nord est del centro di Tokyo. I giapponesi lo chiamano shitamachi, città bassa. Asakusa è una delle parti meno caotiche della capitale dove ancora si incontrano ragazze che passeggiano in kimono e numerosi risciò in giro per le strade (più per i turisti che altro). Asakusa fa parte di quella zona della città chiamata dai giapponesi shitamachi (città bassa), accanto al fiume Sumida.Da visitare in questo quartiere è il tempio buddhista Sensoji, detto anche Asakusa Kannon e si trova all’interno del giardino del Tempio Denbo-in.
Dalle parti di Asakusa, si trova uno dei centri più importanti per gli amanti della cucina: Kappabashi o “la città degli utensili da cucina”.


6)Odaiba=Odaiba è un’isola artificiale nel cuore della Baia di Tokyo collegata al centro della città dal Rainbow Bridge.
7)Shibuya=La zona più trendy di Tokyo si popola di teen-ager vestiti in modo stravagante che si danno appuntamento all’incrocio pedonale Hachiko, all’ombra della statua del cagnolino che aspettò per dieci anni fuori dalla stazione il suo padronr.La zona è un groviglio di strade in pendenza con numerose boutiques alla moda, grandi magazzini, negozi di musica, sale pachinko, bar,nightclub e love hotel. Il cuore del divertimento è Center Gai, una stretta strada pedonale fiancheggiata da ristoranti economici e venditori di cellulari, che rappresenta anche la passerella dei giovani, che vi circolano con i loro abiti appariscenti.

8)Shinjuku=
Shinjuku è anche la sede del Palazzo del Governo Metropolitano di Tokyo (Tokyo Metropolitan Government Office) dal quale è possibile salire fino in cima, gratuitamente, per godere della splendida vista sulla città.L’intero quartiere di Shinjuku è un grande “parco giochi” costellato di sale giochi, karaoke e negozi aperti fino a tardi.Inoltre ci sono locali di spogliarelliste, famosi jazz bar, sale pachinko e sexy shop.
Gran parte dei grattacieli di Tokyo si trova nella parte ovest della stazione di Shinjuku. Qui ha sede il quartier generale del governo di Tokyo, il Tokyo Metropolitan Government Building, un complesso di due torri gemelle progettato da Tange Kenzo.La zona est di Shinjuku rappresenta invece il quartiere dei divertimenti ed il centro della vita
notturna della città,e qui risiede uno dei più grandi quartieri a luci rosse del Giappone, il Kabuki-cho.
9)Palazzo Imperiale Tokio= (prima chiamato Castello di Edo),residenza della famiglia imperiale(è possibbile visitare questo palazzo solo 2 volte l’anno,il 2 gennaio ed il 23 dicebre.)
10)ginza=E’ il quartiere dello shopping raffinato, delle boutiques d’alta moda,delle grandi firme, dei caffè, dei teatri e delle gallerie d’arte è il più famoso quartiere commerciale di tutto il Giappone.
E’ un importantissimo centro finanziario economico e anche uno dei quartieri più antichi di Tokyo;è poco distante dal palazzo imperiale ed è una zona famosa per lo shopping, articoli di prima scelta.


11)Roppongi=noto per le Roppongi Hills (dove sorge il Mori Tower, il grattacielo che sovrasta la zona)è zeppo di night club.

12)Il santuario Meiji situato a Tokyo, Giappone nei pressi della stazione di Harajuku è un santuario shintoista (jinja) dedicato alle anime dell’imperatore Meiji e di sua moglie, l’imperatrice Shoken. L’imperatore Meiji morì nel 1912 e la moglie nel 1914. In loro onore fu costruito il santuario, che fu definitivamente inaugurato e consacrato nel 1920. L’edificio originale fu distrutto durante la Seconda guerra mondiale. Il santuario attuale fu completato nell’ottobre 1958.

13)Santuario YASUKUNI =è letteralmente santuario della pace nazionale) è un santuario shintoista (jinja) di Tokyo, Giappone dedicato alle anime di soldati e altre persone che morirono combattendo al servizio dell’Imperatore.

14)Tempio KANNON Il tempio Kannon (apertura di 24 ore su 24), nel cuore del cantiere e il più antico di Tokyo, è luogo di venerazione.
15)Museo Nazionale di TokioIl museo costituisce la maggior collezione d’arte giapponese del mondo, comprende un vastissimo numero di oggetti d’antiquariato.

16)Torre di tokio:è una torre televisiva situata nello Shiba Park a Tokyo, in Giappone. Con i suoi 332,6 metri di altezza è la più alta struttura d’acciaio autoreggente del mondo, la più alta struttura artificiale del Giappone e la undicesima torre più alta del mondo.
17)Mercato di TSUKIJI (mercato del pesce) è il più grande mercato del pesce del mondo. Si trova a Tokyo, nel distretto di Tsukiji, e copre un’area vastissima, di origine artificiale, ricavata da un interramento.
Il numero di persone che, con vari turni, vi lavora, oscilla da 60.000 a 65.000 unità, tra venditori accreditati, personale amministrativo e operai. Consta di due settori: il primo, cosiddetto mercato interno (jonai shijo) in cui si tengono le aste dei tonni e operano i grossisti; il secondo cosiddetto mercato esterno (jogai shijo), in cui si svolgono tutta una serie di attività commerciali quali la vendita di pesce minuto, pesce porzionato, lavorato, essiccato, conservato e così via.

18)Rainbow Bridge è un ponte sospeso situato a Tokyo, nel quartiere di Minato. Attraversa la parte settentrionale della Baia di Tokyo, tra Shibaura e l’isola artificiale di Odaiba. La sua costruzione iniziò nel 1987 e si concluse nel 1993, quando il 26 agosto fu aperto al pubblico. È lungo 798 metri e la campata maggiore misura 580 metri, è largo 49 metri e la strada si trova a 52 metri dal livello del mare, anche se le torri raggiungono un’altezza di 126 metri. Il nome ufficiale è Shuto Kōsoku Jūichi-gō Daiba-sen Tōkyō-kō Renraku Kyō .
Le torri del ponte sono bianche e si armonizzano con la skyline di Tokyo vista da Odaiba; luci colorate, situate sui cavi, le illuminano di varie tonalità grazie all’energia immagazzinata durante il dì con la luce solare.

Ecco altre mete turistiche famose in Giappone:
YOKOHAMA== Parco di Yamasita La Citta’Cinese.
HAKONE=Percorso con la Romance Car (treno speciale, visita panoramica della citta’),Lago ASHI.FUJI.
KOBE =Pesca con i Cormorani.
HIROSHIMA=CLa città, completamente ricostruita dopo l’esplosione atomica, ha l’attenzione turistica puntata nel Memorial Park, dove è stato costruito l’Hiroshima Peace Memorial Museum, ricco di oggetti, foto, plastici, filmati del prima e del dopo bomba. Sulla spianata davanti a questo è il Cenotafh for the A-bomb Victims che conserva al suo interno i registri con i nomi delle vittime della bomba (quelle immediate e quelle che sono seguite nel corso degli anni). La prospettiva segue la fiamma che arderà finché nessuna bomba atomica resterà sul pianeta, per arrivare, sull’altra riva del fiume Kyobashi-gawa, fino al rudere della Camera di promozione industriale di Hiroshima, denominato A-bomb Dome, recentemente restaurato e consolidato nella struttura distrutta dall’esplosione. Con i resti della cupola che perse le lastre di bronzo al momento dell’esplosione, è forse questa l’immagine più conosciuta della città. Altri monumenti alle vittime si susseguono sulla spianata davanti al Museo della Pace.
MIYAJIMA(splendida isola di fronte a Hiroshima).

  • CULTURA IN GIAPPONE

  • La cultura popolare giapponese non solo riflette gli atteggiamenti e gli stili contemporanei, ma trova le sue radici nel passato. I film, i programmi televisivi, i fumetti, i cartoni animati e la musica si sono tutti evoluti dalle basi della cultura tradizionale, e molti dei loro temi e stili possono essere direttamente collegati alle forme delle arti tradizionali. Le forme contemporanee della cultura popolare giapponese non sono solo forme di intrattenimento, ma anche una via di fuga dai problemi di una popolazione del mondo industrializzato. Secondo una statistica eseguita dal governo nel 1986, l’80% di un campione di intervistati, compresi tra uomini e donne, affermò di trascorrere il proprio tempo libero guardando la televisione, ascoltando la radio e leggendo giornali e riviste, per una media di 2 ore e mezza durante i giorni lavorativi. Circa il 16% affermò invece di trascorrere una media di 2 ore e un quarto al giorno dedicandosi ai propri hobby o a svaghi. Altri ancora affermarono di trascorrere il proprio tempo libero praticando sport, socializzando o dedicandosi ai propri studi personali. Adolescenti e anziani risultarono trascorrere più tempo dedicandosi a queste attività rispetto alle altre fasce della popolazione.
    Alla fine degli anni ottanta la famiglia era il centro delle attività svolte nel tempo libero, quali escursioni ai parchi o attività di shopping. Nonostante il Giappone venga spesso considerato come una società di lavoratori instancabili senza tempo da dedicare agli svaghi, i giapponesi si dedicano a questi non appena hanno un po’ di tempo libero. Ad esempio è molto comune incontrare sul treno i pendolari che ascoltano musica con le cuffie, o leggono il loro manga preferito. Tra gli intrattenimenti più comuni, musica, film, fumetti, anime. I teenager si radunano volentieri nei karaoke, nei centri di bowling o nei cosiddetti gemusenta, mentre tra i più anziani sono più diffusi il gioco dello shogi o gite organizzate in pullman. Molto popolare in Giappone è anche il pachinko, una specie di slot machine.
    Ecco una foto del pachinko:

    L’arte tradizionale giapponese include le arti dell’ikebana, dell’origami, dell’ukiyō-e, delle bambole, delle lacche, e delle ceramiche; il teatro (bunraku, danza, kabuki, nō e rakugo); le tradizioni (i giochi, la cerimonia del tè, il budo, l’architettura, i giardini e le spade); e la cucina. La fusione della pittura tradizionale giapponese e di quella occidentale ha dato vita ai manga, il fumetto tradizionale del Giappone, diventato famoso anche nel resto del mondo. I cartoni animati influenzati dallo stile dei manga vengono chiamati anime. I videogiochi giapponesi hanno iniziato ad avere grande successo a partire dagli anni ottanta, grazie soprattutto all’opera di Nintendo, che si è lanciata con successo in questo mercato, seguita poi da Sony, SEGA, Konami ed altre aziende negli anni novanta.
    Ma la tecnologia impressionante del Giappone non si ferma assolutamente quà,infatti anche i treni sono esageratamente tecnologici.
    Chi non ha mai sentito parlare dello shinkansen il treno superveloce giapponese?

    Un treno con una notevole velocità come i freccia rossa e freccia d’argento italiani,solo che a differenza di quelli viaggiano sui sui 300km/h x quasi tutto il traggitto.
    Inoltre i viaggiatori hanno un servizio in più: una porta sul mondo mediante una connessione a internet che grazie ad una speciale infrastruttura permette agli utenti di essere costantemente collegati alla rete anche in galleria.
    Quest’ultimo aspetto è fondamentale dato che il paesaggio giapponese si presenta montuoso e le vie di comunicazione sono spesso dotate di gallerie.

  • Devozione tecnolgica

  • Definisco questo popolo devoto alla scienze,alla tecnologia.
    Macchine fotografiche,telecamere,cellulari con fotocamera,sono usati in maniera maniacale dai Giapponesi.
    I traguardi raggiunti sul campo dei “Robot” sono impressionanti.
    La patria dei robot stà confermando con i risultati,che non sbagliava ad investire sulle ricerche. In questo campo i Giapponesi sono all’avanguardia e nuovi risultati e nuovi traguardi verranno raggiunti.
    Di impressionante c’è che alcuni Tecnici hanno sviluppato un sistema per controllare un robot solo con la forza della mente.
    Ad ogni pensiero corrisponde una determinata attività del cervello: attività elettrica e pressione del sangue in determinate zone del cervello. Partendo da questo presupposto, un casco indossato dalla persona che intende comandare un robot, mediante una serie di sensori, è capace di rilevare l’attivita del cervello ad un determinato pensiero. I dati vengono poi trasmessi ad un elaboratore che, su base statistica, decide che movimento deve eseguire il robot.Le implicazioni di questo sviluppo della robotica, sono evidenti: anche chi è impossibilitato a muoversi potrà comandare un robot con la forza della mente.

  • ORGOGLIO GIAPPONESE

  • L’orgoglio giapponese è qualcosa di speciale,ha radici storiche ed è inculcato nel DNA.
    Nel 1945 l’imperatore Hirohito annunciò via radio la resa del Paese e trecento giapponesi si recarono sul piazzale del Palazzo Imperiale e fecero harakiri per punirsi di non essere stati capaci di evitare la sconfitta: così avvenne in molti altre regioni del Giappone.
    Dal 1945 ad oggi dopo la tragedia di Fukushima l’orgoglio di questo popolo capace di risorgere sempre,non è mai cambiato.
    L’orgoglio di non scappare,di restare ad affrontare il pericolo,di rischiare,di non creare il caos,di non farsi prendere dal panico,tutto ciò è veramente eclatante.A pensare che ci sono stati allarmismi in Italia a migliaia di km,mentre i Giapponesi affrontarono la catastrofe in modo lucido,consapevole e calmo,è veramente imbarazzante.

  • Samurai

  • Il Samurai era un militare del Giappone feudale, appartenente ad una delle due caste aristocratiche giapponesi, quella dei guerrieri. Il nome deriva sicuramente da un verbo, saburau, che significa servire o tenersi a lato e letteralmente significa colui che serve. Un termine più appropriato sarebbe bushi letteralmente: bu significa marziale; shi è l’unione tra il tratto basso orizzontale che indica il numero 1 e la croce il 10: l’unione di questi due segni rappresenta la conoscenza, quindi colui che discerne tutto, l’illuminato) che risale al periodo Edo. Attualmente il termine viene usato per indicare proprio la nobiltà guerriera (non, ad esempio, gli ashigaru o i fanti, né i kuge o aristocratici di corte). I samurai che non servivano un daimyō perché era morto o perché ne avevano perso il favore, o la fiducia, erano chiamati rōnin, letteralmente “uomo onda”, che intende libero da vincoli, ma assume sempre un significato dispregiativo.
    I samurai costituivano una casta colta, che oltre alle arti marziali, direttamente connesse con la loro professione, praticava arti zen come il cha no yu o lo shodō. Durante l’era Tokugawa persero gradualmente la loro funzione militare divenendo dei semplici Rōnin che spesso si abbandonavano a saccheggi e barbarie. Verso la fine del periodo Edo, i samurai erano essenzialmente designati come i burocrati al servizio dello shōgun o di un daimyo, e la loro spada veniva usata soltanto per scopi cerimoniali, per sottolineare la loro appartenenza di casta.
    Con il Rinnovamento Meiji (tardo XIX secolo) la classe dei samurai fu abolita in favore di un esercito nazionale in stile occidentale. Ciò nonostante il bushidō, rigido codice d’onore dei samurai, è sopravvissuto ed è ancora, nella società giapponese odierna, un nucleo di principi morali e di comportamento simile al ruolo svolto dai principi etici religiosi nelle società occidentali attuali.

  • Trasgressione Giapponese

  • L’argomento Giappone è sempre difficile da affrontare.
    Per cultura in percentuale sono riservati e metaforicamente indossano una maschera,nel senso che non lasciano fuoriuscire le emozioni.
    Un altra caratteristica è che adorano l’ambiguità, per cui odiano essere diretti e prendono tutto alla larga senza dire “NO” (infatti detestano il modo di fare americano) .
    Ma questo popolo,apparentemente timido e riservato riesce a trasformare la timidezza in una trasgressione fantasiosa specie per quanto riguarda il sesso.
    Avete capito bene trasgressione!!!
    Essi a mio modo di vedere sono il popolo più fantasioso che possa esistere su questo tema.
    Ecco alcune delle specialità Nipponiche:Love hotel(Sopra questo paragrafo c’è l’immagine)
    Sono alberghi che consentono di restare in stanza sia per qualche ora (questa opzione è denominata “rest”), sia per una notte intera (questa opzione è denominata “stay”). Sono molto diffusi negli stati asiatici come la Corea del Sud, Taiwan e Hong Kong, ma soprattutto in Giappone.
    All’entrata dei love hotel ci si trova davanti ad un pannello luminoso in cui si vedono le fotografie delle camere e il relativo prezzo per le due opzioni rest e stay. È sufficiente premere il tasto corrispondente alla camera che si desidera, ritirare la chiave o un biglietto, e salire in stanza.
    A seconda dell’hotel, si può pagare direttamente in camera tramite un sistema automatico, oppure prima di lasciare l’hotel alla reception.
    Ecco alcune camere bizzarre dei Love Hotel Giapponesi:

    IL Love hotel è un albergo a ore in cui è possibile portare la propria ragazza o moglie che sia e passare piacevoli momenti di intimità.
    Una volta entrati qui si entrerà in un mondo assurdo,fantasioso ed inimmaginabile.
    Troverete quindi i divertimenti più assurdi: oltre ad un bel matrimoniale, un bagno faraonico e TV .
    In base ai prezzi si potranno avere camere con idromassaggio a tema e addirittura possibilità di affittare costumi per il famoso kosupure (abbreviazione di costume play), nel caso vogliate vestirvi da dottore per stuzzicare la fantasia della vostra amata;oppure “agghindare” la vostra bella da scolaretta alla marinara o da insegnante . E’ inoltre possibile ordinare da bere o da mangiare, il tutto nella segretezza più totale. La privacy nei love hotel è pressoché totale. Non vengono richiesti documenti per pernottare e non si vede mai in faccia chi sta alla reception dato che sia per pagare sia per chiedere eventuali informazioni si parla attraverso un vetro schermato.
    Tutto questo fa dei love hotel il posto perfetto per le coppie che desiderano un luogo sicuro e tranquillo per fare sesso..
    Non vorrei andare oltre e diventare volgare,ma ho accennato questo aspetto,per far notare la fantasia che ha questo popolo eccezionale.
    Uno delle zone più trasgressive di tokio è il quartiere Shibuya,qui c’è un’atmosfera elettrica e creativa, tant’è vero che Shibuya viene chiamato il Greenwich Village di Tokyo.
    Qui spesso ci sono feste internazionali.
    Shibuya è senza dubbio una delle zone più dinamiche della città. Il quartiere è illuminato da megaschermi, presenti su tutti i palazzi della zona, e vi si trova una grande varietà di negozi (soprattutto d’abbigliamento e musica) e ristoranti e love hotel. I giovani di Shibuya si esprimono attraverso l’arte del cosplay e le mode ganguro e kogal, rendendo così il quartiere ancor più colorato e particolarmente caratteristico.
    Ecco una foto di Shibuya:
    INFORMAZIONI TURISTICHE:
    Documentazione necessaria all’ingresso nel Paese:

  • Passaporto:

  • necessario, in corso di validità (così come il visto su esso eventualmente applicato). Al momento dell’ingresso nel Paese bisogna essere in possesso anche del biglietto aereo di ritorno. A partire dal 20 novembre 2007 è entrata in vigore la nuova legge sull’immigrazione che prevede nuove misure di controllo applicabili agli stranieri in entrata nel Paese (presa delle impronte digitali e foto del volto). Da tali controlli sono escluse alcune categorie di stranieri (1) i residenti permanenti speciali; 2) i minori di 16 anni; 3) chiunque svolga un’attività che ricada sotto lo status di “residence for diplomat or official”; 4) chi sia invitato dal titolare di un’Amministrazione pubblica giapponese; 5) chi venga indicato, con un’ordinanza del locale Ministero della Giustizia, come equivalente alle categorie di cui al punto 3) o 4). Per maggiori informazioni, anche per quanto riguarda la validità residua del passaporto richiesta per accedere in Giappone, si consiglia di contattare l’Ambasciata del Giappone a Roma o il Consolato giapponese a Milano.

  • Viaggi all’estero di minori:
  • si fa presente che la normativa sui viaggi all’estero dei minori varia anche in funzione delle disposizioni nazionali dei singoli Paesi. La recente normativa italiana (novembre 2009) prevede l’obbligatorietà del passaporto individuale anche per i minori, la cui validità temporale è differenziata in base all’età (ferma restando la validità dei passaporti in cui i minori risultino già iscritti). Si consiglia pertanto di assumere informazioni aggiornate presso la propria Questura, nonché presso le Ambasciate o i Consolati del Paese accreditati in Italia e/o il proprio agente di viaggio.

  • Visto di ingresso:
  • i cittadini italiani possono recarsi in Giappone senza visto per motivi di turismo e per un massimo di 90 giorni di permanenza. Per soggiorni superiori a 90 giorni sarà invece necessario munirsi di un visto, che potrà essere richiesto presso l’Ambasciata giapponese a Roma o il Consolato giapponese a Milano.
    Dalla fine di novembre 2007 sono entrate in vigore le nuove procedure di ingresso nel Paese, previste dalla Legge n. 43 del 24.05.2006 “Law for Partial Amendment of the Immigration Control and Refugee Recognition Act”.
    In base a detta procedura, al momento dello sbarco, vengono rilevati i dati biometrici (impronte digitali e fotografia del viso) di tutti i cittadini stranieri che giungono in Giappone. Coloro che si rifiutano di fornire tali dati verranno rimpatriati con il primo volo disponibile.
    Sono escluse dall’applicazione di questa procedura le seguenti categorie: 1) i residenti permanenti speciali; 2) i minori di 16 anni; 3) chiunque svolga un’attività che ricada sotto lo status di “residence for diplomat or official”; 4) chi sia invitato dal titolare di un’Amministrazione pubblica giapponese; 5) chi venga indicato, con un’ordinanza del locale Ministero della Giustizia, come equivalente alle categorie di cui al punto 3) o 4).

  • Vaccinazioni obbligatorie:

  • Non ci sono vaccinazioni obbligatorie da effettuare per coloro che provengono dall’Italia.
    Formalità valutarie e doganali: nessuna in particolare.
    Non vi è limite all’importazione e all’esportazione di valuta, ma è obbligatorio dichiarare alla dogana la somma superiore ad un milione di Yen.
    Le maggiori carte di credito sono accettate, mentre i bancomat potrebbero non essere utilizzabili. Si suggerisce di contattare la propria banca prima di partire, per evitare spiacevoli inconvenienti. Attualmente gli unici bancomat utilizzabili sono quelli che riportano la dicitura “CIRRUS”. È possibile utilizzarli negli uffici postali locali.

  • Divieto di importazione:
  • armi da fuoco e munizioni, insaccati (ad esclusione di quelli in tetrapack in vendita nei duty free shops delle aree transito), merci alimentari facilmente deperibili (quali ad esempio frutta fresca).

  • Limitazione di esportazione:
  • piante in generale.
    SICUREZZA IN GIAPPONE:


    Il Giappone è considerato un Paese ad alto rischio sismico. Le Autorità giapponesi predispongono dei volantini che illustrano i piani di emergenza da adottare in caso di terremoto anche in lingua inglese. I principali alberghi del Paese dispongono di istruzioni plurilingue per la clientela straniera. I residenti stranieri sono invitati a raccogliere le informazioni sui piani d’emergenza presso gli Uffici competenti per quartiere.
    Durate la stagione dei tifoni (da settembre a tutto novembre) si consiglia ai connazionali di attenersi alle eventuali misure di cautela impartite dalle Autorità locali.
    Notizie relative alla situazione meteorologica in Giappone si possono reperire consultando il sito locale web: http://www.jma.go.jp/jma/indexe.html.

  • AVVERTENZE

  • Sebbene il Giappone sia un Paese sicuro, anche di notte e sui mezzi pubblici, è tuttavia sempre opportuno usare le normali precauzioni a salvaguardia della propria sicurezza. In particolare, si segnala che si sono recentemente registrati casi di rapina ai danni di stranieri, dopo che questi avevano assunto bevande alcoliche presumibilmente alterate con sonniferi in alcuni locali dei divertimenti notturni di Roppongi, a Tokyo. Si registra anche ed un aumento degli scippi nell’area metropolitana della capitale.

  • Normativa prevista per uso e/o spaccio di droga:
  • in Giappone non è tollerato alcun uso di droghe. Le pene sono molto pesanti anche se in possesso di quantità minime.
    Si richiama, pertanto, l’attenzione dei visitatori sulla rigidità della legislazione locale in materia di droghe. La detenzione e l’uso di stupefacenti, anche se rinvenuti in quantità minime (ad uso personale), sono uno dei motivi più frequenti di arresto di cittadini stranieri. Le Autorità locali infatti adottano una politica di “tolleranza zero”.

  • Normativa locale prevista per abusi sessuali o violenze contro i minori:
  • questo tipo di reato è punito con la detenzione.
    Si ricorda che coloro che commettono all’estero reati contro i minori (abusi sessuali, sfruttamento, prostituzione) vengono perseguiti al loro rientro in Italia sulla base delle leggi in vigore nel nostro Paese.
    In caso di problemi con le autorità locali di Polizia (stato di fermo o arresto), si consiglia di informare l’Ambasciata o il Consolato italiano presenti nel Paese per la necessaria assistenza.
    Situazione sanitaria:

    L’assistenza sanitaria in generale è molto buona. I medici locali sono preparati e gli ospedali ben organizzati. Si riscontrano tuttavia difficoltà a reperire medici e personale paramedico in grado di parlare lingue straniere, inglese incluso.
    I costi per l’assistenza sanitaria sono molto elevati, pertanto si consiglia di stipulare, prima di intraprendere il viaggio, un’assicurazione sanitaria che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro Paese in caso di necessità.
    In caso di emergenza, si può chiamare un’ambulanza, componendo gratuitamente e da qualsiasi cabina telefonica il numero di telefono 119 (attivo 24 ore su 24 anche in lingua inglese), comunicando i propri dati e l’indirizzo.
    VIABILITà IN GIAPPONE:

    I possessori di patente italiana possono condurre in Giappone autoveicoli delle categorie per le quali sono abilitati da tale documento – ad esclusione degli autoveicoli adibiti a trasporto passeggeri o ad uso commerciale, degli autoveicoli trainanti automezzi adibiti a trasporto passeggeri o quelli adibiti al servizio di “driver substitute” – muniti di patente italiana e di una traduzione ufficiale della stessa in lingua giapponese, senza pertanto obbligo di conversione, per il periodo massimo di un anno a partire dalla data di ingresso nel Paese. La traduzione ufficiale del documento di guida potrà essere rilasciata da Japan Automobile Federation (JAF).
    Ulteriori dettagli alla pagina http://www.jaf.or.jp/e/trans_it.htm
    In base ad un Accordo Internazionale bilaterale tra Italia e Giappone è possibile effettuare la conversione della patente italiana di categoria B senza esami dopo aver trasferito la propria residenza in Giappone. Coloro che detengono una patente italiana di categoria superiore alla B (in Giappone “ordinaria”) dovranno comunque sostenere un esame locale sia pratico che teorico. Coloro che intendono guidare una motocicletta, lo potranno fare senza sostenere alcun esame previa richiesta, al momento della conversione, di inserire nella patente ordinaria anche la guida di motocicli.
    Dal 1/10/2008 non è, infatti, più necessario sostenere la prova pratica di guida per ottenere la conversione della patente italiana – che abilita alla guida di motoveicoli di cilindrata superiore ai 400cc – nella corrispettiva patente di guida giapponese.
    I possessori della patente summenzionata, convertita prima del 1.10.2008 senza sostenere l’esame pratico di guida e di conseguenza attualmente in possesso di una patente giapponese avente come limitazione la guida di motoveicoli di cilindrata massima sino a 400cc, possono seguire due distinte procedure per ottenere una patente giapponese priva di limitazioni.
    1) Presentarsi alla stazione di polizia competente territorialmente che provvederà ad effettuare un “accertamento/esame” alla guida.
    2) Chiedere l’annullamento della patente (consigliato per la sua semplicità). La documentazione da produrre per seguire questa procedura ed ottenere ovviamente una nuova patente va richiesta alla motorizzazione giapponese competente territorialmente. (Driver’s Licence Testing and Issuing Center).

  • Assicurazione auto:

  • Non viene accettata nessuna assicurazione estera. Al suo arrivo in Giappone il visitatore deve stipulare un’assicurazione a breve termine (“Jibaiseki Hoken”) ed è ugualmente prudente sottoscrivere un’assicurazione facoltativa (“Ninni Hoken”) che copra eventuali rimborsi superiori ai massimali stabiliti.

  • Veicoli importati temporaneamente con documento doganale:
  • I Carnet di passaggio in dogana FIA sono riconosciuti in Giappone. JAF, la Federazione Automobilistica Giapponese, li garantisce presso le autorità doganali.

  • Norme di guida:

  • Circolazione a sinistra. L’autostop non è consentito.

  • Cinture di sicurezza:
  • uso obbligatorio per i sedili anteriori dell’autovettura. Il seggiolino e i sistemi di ritenuta per bambini sono obbligatori fino ai sei anni.

  • Casco di protezione per motociclisti:
  • obbligatorio per conducente e passeggero.

  • Triangolo:
  • obbligatorio in caso di guasto in autostrada, non sulle altre strade. Le norme giapponesi precisano che il triangolo deve avere ogni lato di 50 cm e deve essere di colore rosso e catarifrangente.
    Di notte è obbligatorio accendere i lampeggiatori d’emergenza.

  • Anabbaglianti:
  • È obbligatorio accenderli di notte
    Conseguenze Infrazioni stradali in giappone:

  • Tasso alcolemico nel sangue:
  • Il limite consentito è di 0,3 g per litro di sangue/di 0,15 mg per litro d’aria espirata.

  • Guida in stato di ebbrezza:
  • è considerata un reato. Il conducente sospettato di non essere sobrio, qualora dovesse risultare positivo dopo gli accertamenti, è passibile di un’ammenda elevata e, nella maggior parte dei casi, di una pena detentiva.

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